Il fenomeno della scrittura di guerra si palesò già durante il conflitto, e fu trasversale ai combattenti di tutte le condizioni sociali. Dopo di esso si pubblicarono a centinaia i diari-memorie perché l'evento era stato sì grande da mobilitare un numero altissimo di persone, ma anche per il fisiologico bisogno dell'Uomo di esprimersi e metabolizzare il vissuto tramite la scrittura. Fu un fenomeno che riguardò soprattutto gli appartenenti alle classi medio-alte, sia perché possedevano con maggior sicurezza le tecniche di scrittura, sia perché emotivamente più partecipi del clima esaltato della vittoria. Anche i membri delle classi popolari, però, avevano stilato diari-memorie, spesso sgrammaticate, ma solo negli ultimi decenni, mutato il clima socio-culturale in cui si ritiene che anche gli "umili" abbiano diritto a raccontare e ritenuta d'interesse la loro produzione, esse sono state pubblicate. Questo volume fu scritto da Umberto Righetti, oriundo romagnolo e bresciano d'adozione, già ufficiale dei mitraglieri Fiat e pluridecorato.