La Fondazione Luigi Micheletti di Brescia (http://www.fondazionemicheletti.eu) è un centro di ricerca sull'età contemporanea, specializzato nella raccolta e comunicazione del patrimonio materiale e immateriale del XX e XXI secolo. Ricerca scientifica e selezione del patrimonio sono orientate dalla volontà di comprendere, far conoscere e conservare quanto, pur vicino a noi e storicamente decisivo, rischia di rimanere memoria di pochi: le ideologie del lungo Novecento, le guerre, l'ambivalenza del progresso tecnico, l'industrializzazione, le voci e i volti del lavoro, l'avvento dei consumi, la crisi ambientale.
La storia ideologica, sociale e materiale dell'età contemporanea, condotta attraverso ricerche e convegni di respiro internazionale, risulta così intrecciata a una ricchissima raccolta di tracce del tempo vicino: scritti, cartoline, foto, manifesti, video, documenti sonori, ma anche oggetti, arredi, macchine, fino alla promozione del MUSIL – Museo dell'Industria e del Lavoro, centrato sul recupero di impianti produttivi ed intere aree urbane.
La Fondazione nasce nel 1981, ma la sua base archivistica si è andata costituendo negli anni Sessanta e Settanta grazie all'appassionata attività di Luigi Micheletti. Partigiano, imprenditore e organizzatore di cultura, Micheletti è partito raccogliendo importanti documenti e testimonianze di storia contemporanea rinvenuti principalmente nel bresciano.
La storia della Repubblica di Salò e della Resistenza bresciana, per un verso, e la storia dell'industria e del lavoro a Brescia, per l'altro, si imposero come oggetti quasi obbligati, data la provenienza e la biografia di Micheletti. Rara e in certo modo sorprendente, invece, fu la volontà di declinare questi interessi non come semplici passioni personali, ma come basi su cui costruire un modo di fare storia allora nuovo, ma ancora attuale: una storia raccontata accumulando, e non scartando o depurando, prospettive di analisi e materiali, dando particolare spazio a quello che veniva “dal basso” - e quindi ascoltando programmaticamente non solo i tenori ma anche il coro (soldati, militanti, operai, uomini e donne), e guardando non solo quadri e cristallerie, ma anche muri, tondini e terra.
Tra le prime pubblicazioni collegabili all'Archivio (non ancora Fondazione) Micheletti spicca, nel 1974, un'opera a più mani pubblicata da Feltrinelli: Riservato a Mussolini. Notiziari giornalieri della Guardia nazionale repubblicana novembre 1943-giugno 1944. I Notiziari, redatti dal Comando Generale della Guardia Nazionale Repubblicana, avente sede a Brescia, erano stati recuperati da Luigi Micheletti nel luglio del 1965. Questi rapporti di polizia dattiloscritti, inviati quotidiamente a Mussolini e ai suoi più stretti collaboratori, permettono un accesso puntuale alla situazione politica e sociale reale del territorio della Repubblica di Salò (eventi, scioperi, attività dei partigiani etc.). Questi documenti, di grandissimo valore storico, sono stati poi digitalizzati e sono oggi tra i materiali consultabili anche sul sito di Europeana (www.europeana.eu), di cui la Fondazione Micheletti è oggi content provider.
Alla luce di quanto detto, non stupisce che uno dei primi e più importanti progetti della neonata Fondazione (l'anno di nascita, lo ricordiamo, è il 1981) sia stato un censimento del patrimonio storico-industriale della Lombardia, compiuto tra il 1982 e il 1987. Questa iniziativa si accompagnò al lancio della rivista “Archeologia industriale”, il cui primo numero uscì nel 1982 e che fu allora punta avanzata di quel movimento culturale che, nato in Inghilterra all'inizio degli anni Sessanta e diffusosi in Italia alcuni anni dopo, promuoveva lo studio e il recupero dei monumenti della storia industriale. In questo contesto, pieno di fermenti culturali, Luigi Micheletti conobbe e strinse amicizia con Kenneth Hudson, lo studioso inglese unanimemente posto all'origine di questo nuovo modo di guardare alla modernità e al suo passato. Alla morte di Micheletti, avvenuta nel 1994, Hudson decise di aprire una specifica sezione dedicata a musei della tecnica, dell'industria e della scienza all'interno dell'European Museum of the Year Award. Fu così che nel 1996 venne assegnato, oltre all'EMYA Award, il primo Luigi Micheletti Award (vinto dal DASA di Dortmund, esposizione unica in Europa dedicata alla salute sul lavoro). Il premio è diventato oggi il più importante riconoscimento europeo per musei di storia contemporanea, dell'industria e della scienza.
Nella fase che va dalla morte di Micheletti ad oggi, la Fondazione è stata segnata dalla Presidenza di Sandro Fontana e Aldo Rebecchi e dall'attività scientifica e organizzativa di Pier Paolo Poggio. Pur in uno spirito di sostanziale continuità con temi e prospettive ereditate, diventa marcata e sistematica l'attenzione per i temi legati alla crisi ecologica, all'ambientalismo scientifico, allo studio del ciclo delle merci e dei rifiuti, sino alla ricerca in ambito di energie alternative.
L'originale intenzione di intrecciare la storia delle idee con la storia sociale e industiale si allarga allora fino a comprendere la riflessione sul ciclo energia-materia-tecnica-prodotti-uso-rifiuti. Del 2003 è l'acquisizione del vastissimo Fondo Giorgio e Gabriella Nebbia, che sigilla la collaborazione con uno dei più originali e stimati esponenti dell’ambientalismo su basi scientifiche, appunto Giorgio Nebbia, professore emerito di merceologia e, tra le altre cose, grande divulgatore di tematiche legate all'ecologia. Sempre del 2003 è il libro di Pier Paolo Poggio: La crisi ecologica. Origini, rimozioni, significati, per la Fondazione tappa importante di un percorso di studio e raccolta che non ha smesso di svilupparsi.
Nell'ottobre 2012 esce: “Il caso italiano: industria, chimica e ambiente” a cura di P.P. Poggio e Marino Ruzzenenti. Edito da Jaca Book, il volume raccoglie una storia ambientale dell'industrializzazione italiana, studi di casi critici dell'industria chimica in Italia, un capitolo dedicato alle ricerche sul ciclo delle merci di Giorgio Nebbia e un capitolo sul contributo di Laura Conti all'ambientalismo italiano. In allegato il CD-ROM: Un anno di chimica: elementi e racconti, di Giorgio Nebbia.
Nel 2012 la Fondazione Micheletti, in collaborazione con EMA-European Museum Academy, organizza presso il musil di Rodengo Saiano il Kenneth Hudson Seminar. I venti studiosi convenuti, in rappresentanza di otto Paesi europei, discutono il tema: Collecting the heritage of XX and XXI Centuries. Industrial heritage, political movements.
Nel 2013 viene pubblicato: Il capitalismo americano e i suoi critici, terzo volume di: “L'altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico”, a cura di P.P. Poggio. Dopo che il primo volume (2010) aveva trattato l'Europa nel periodo 1917-1945 e il secondo (2011) l'Europa nel periodo 1945-1989, il volume tratta l’America del Nord.
Nel 2014 si conclude a Brescia con un convegno internazionale il progetto: “Dissonant Heritage of the XX Century”, promosso dalla Fondazione Micheletti assieme a Forum of Slavic Culture (Lubiana) e il Museum of Jugosav History (Belgrado).
L'8 e 9 maggio 2015 si è tenuta a Brescia la cerimonia di consegna del XX Luigi Micheletti Award (www.luigimichelettiaward.eu), con la partecipazione di venti musei in rappresentanza di quindici Paesi europei.
La Fondazione, denominata "Fondazione Civiltà Bresciana onlus" (http://www.civiltabresciana.it), si è costituita nell'ottobre del 1984 su ispirazione di mons. Antonio Fappani e di un gruppo di rappresentanti della cultura e delle istituzioni bresciane con a cuore il patrimonio di storia e di civiltà propri della città e del territorio bresciano; ha sede a Brescia, in vicolo S. Giuseppe 5. La Fondazione, ente senza fini di lucro e per l'esclusivo perseguimento degli scopi di solidarietà sociale, ha come finalità la ricerca, la documentazione e lo studio della storia, della vita, della tradizione e del patrimonio lombardi e soprattutto bresciani. Essa, in particolare, promuove la raccolta di documenti, di studi e ricerche di cui pubblica i risultati; organizza convegni, seminari e rassegne tematiche; istituisce premi e borse di studio; gestisce archivi e biblioteche specializzate; cura la pubblicazione di riviste e monografie; allestisce ed ospita esposizioni e mostre.
La Fondazione possiede una biblioteca il cui patrimonio librario ammonta a 100.000 volumi di cui gran parte riguardante la storia bresciana, un archivio storico contenente il Fondo del Conte Giulio Cesare Tartarino Caprioli con ben 2.737 volumi datati tra il XVI e il XX secolo, il Fondo Edoardo Bellodi contenente quadri, targhe, cartoni dipinti e faldoni di schizzi e fotografie, il Fondo Armando Arici con raccolte, stampe, incisioni e xilografie tedesche importanti del XV e XVI secolo, le carte e le mappe dell’Arch. Bergnani, il Fondo Paolo Guerrini, il Fondo Michele Capra, il Fondo Mario Apollonio, il Fondo Archivio Fotografico, il Fondo Mario Bendiscioli, il Fondo Tonni Bazza, il Fondo Luigi Gussalli, il Fondo Cattolici e Società, il Fondo Corrado Cesati, il Fondo Chi è, il Fondo Enciclopedia Bresciana, il Fondo Marco Fanti, il Fondo Gianfranco Fasser, il Fondo Giuseppe Gandellini, il Fondo Antonio Marinelli, il Fondo Religiosità Popolare, il Fondo Archivio Fotografico, il Fondo Paolo VI, Fondo Alessandro Sina, Fondo Sacerdoti Bresciani, Fondo teatro popolare Pietro Bettoni, Fondo Lions, Fondo Renica Micologica, Fondo Scout, Fondo Volumi di Pedagogia, Fondo Musica, Fondo Storia dell’Arte, Fondo Geografia, Fondo Camera di Commercio di Brescia, Fondo MSA Museo Storia dell’Arte e Fondi Vari.
La Fondazione dispone inoltre di una mediateca e della Fonoteca Gandellini.
È inoltre presente l’Archivio Cartografico e Fotografico del territorio, numerose collane di pubblicazioni, l’Atlante demologico Lombardo, l’Atlante lessicale bresciano, il Codice Diplomatico Bresciano.
La Fondazione è proprietaria del Museo del Ferro- la fucina di San Bartolomeo ed è gestore del Centro di Documentazione per la Storia e l’Arte del Ferro. È inoltre promotrice del Centro per la storia dell’agricoltura e dell’ambiente “S.Martino” e del Centro “Giulio Aleni” per i rapporti Europa-Cina.
La Fondazione Civiltà Bresciana:
Per poter meglio promuovere la propria operatività e i propri interventi, la Fondazione si è strutturata in Sezioni di ricerca e documentazione.
Ogni sezione è affidata al coordinamento operativo di un tecnico del settore e alla guida di uno studioso qualificato.
La strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 ha sempre determinato una grande attenzione da parte della cittadinanza locale, provinciale e nazionale. Tale sensibilità è stata condivisa e sostenuta dalle istituzioni.
La Casa della Memoria (http://www.28maggio74.brescia.it) è nata nel 2000 per iniziativa congiunta di Comune di Brescia, Provincia di Brescia, Associazione familiari Caduti strage di Piazza Loggia.
È un centro di iniziative e di documentazione sulla strage e sulla strategia della tensione.
L’associazione, che non ha scopo di lucro e ha per fine la ricerca scientifica, favorisce attività ed iniziative destinate a mantenere viva la memoria dei tragici fatti accaduti.
Per migliorare questa attività e renderne più completa e fruibile la funzione si sta lavorando ad un progetto in collaborazione con l’Università Cattolica.
La Casa della Memoria possiede e gestisce i seguenti fondi:
La Fondazione Clementina Calzari Trebeschi (http://www.fondazionetrebeschi.it) è nata pochi giorni dopo la strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974, nel nome di una delle vittime e a ricordo di tutti i caduti di quel giorno. Da allora, per stimolare e diffondere nelle giovani generazioni una più matura coscienza democratica, e una maggiore conoscenza dei problemi del nostro tempo, ha costituito una biblioteca di storia contemporanea e di storia della scienza, aperta al pubblico tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 18.00, con servizio di consultazione, assistenza, prestito diretto e prestito interbibliiotecario. Dal 2003 il catalogo della Biblioteca è on-line sulla Rete Bibliotecaria provinciale, a cui la Biblioteca della Fondazione Trebeschi aderisce a tutti gli effetti. Oltre alla biblioteca, la Fondazione gestisce un archivio di materiali audio e cartacei, anche inediti, di storia contemporanea (testimonianze orali sull'antifascismo negli anni '20 e '30 in provincia di Brescia, sulla Resistenza, canti popolari e politici, materiali sulla strage di Piazza della Loggia e sui relativi processi, e materiali sull'attività scientifica e sindacale di Alberto Trebeschi). Promuove ogni anno una serie di iniziative culturali rivolte alla scuola e alla cittadinanza della città e della Provincia, con cicli di conferenze di carattere storico, letterario, filosofico e scientifico. Parte dei materiali prodotti nel corso delle iniziative vengono anche pubblicati, ad uso della scuola e dei cittadini interessati. Tutta l'attività della Fondazione è basata sul lavoro totalmente gratuito di un gruppo di volontari, che dal 1974 assicurano tutte le funzioni necessarie.