Contenuti » La Grande Guerra: propaganda e memoria nelle "due guerre" degli italiani (Fondazione Civiltà Bresciana) » La guerra difensiva (10 novembre 1917 - 4 novembre 1918)

Doc. 06: Il prestito nazionale ed il dissenso classista (ritaglio di giornale senza data, forse un numero di «Avanti!» compreso fra l'inverno del 1915 e l'inverno del 1920)

Finanziare una guerra costa, e una guerra alimentata dalla produzione industriale costa ancora di più. L'Italia, paese povero e agricolo, per far fronte alle spese contrasse forti debiti all'estero, ma ricorse anche per sei volte alla pratica del "prestito nazionale", ossia il risparmiatore un domani avrebbe riscattato con il 5% d'interessi una certa somma versata. Così facendo s'investiva il proprio denaro "patriotticamente" e si finanziava la guerra. Era naturale, quindi, che il Partito socialista, di per se contrario alla guerra vista sempre e comunque "capitalista e borghese" nonostante la metamorfosi del 1917-18, deprecasse questa attività. E Scalarini traspose graficamente questa posizione.


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