Contenuti » La Grande Guerra: propaganda e memoria nelle "due guerre" degli italiani (Fondazione Civiltà Bresciana) » La guerra difensiva (10 novembre 1917 - 4 novembre 1918)

Doc. 03: La prigionia di guerra e la demonizzazione del nemico (manifestino, senza indicazioni tipografiche, databile inverno-estate 1918)

Nei soli due mesi finali del 1917 si concentrò ben il 60% dei prigionieri italiani di tutta la guerra. Fu il fenomeno della "grande prigionia", cui fece seguito una grande moria, essenzialmente per un collasso tecnico-logistico - afflusso abnorme di uomini in breve tempo e nella stagione più fredda dell'anno, elevato numero di località di decentramento dei prigionieri, implosione del sistema di soccorso italiano e simultanea scarsezza di risorse -, anche se influirono ragioni politico-militari. Infatti, demonizzando il nemico e rendendo la prospettiva della prigionia come via di fuga dalle trincee assai poco allettante perché destinati alla morte per inedia e per maltrattamenti, si sperava di stimolare la combattività dei soldati italiani. Questo volantino testimonia proprio la predetta operazione persuasiva di guerra psicologica.


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