Contenuti » La Grande Guerra: propaganda e memoria nelle "due guerre" degli italiani (Fondazione Civiltà Bresciana) » La guerra offensiva (24 maggio 1915 - 9 novembre 1917)

Doc. 05: L'interpretazione politica della morte come ideologizzazione del conflitto (da «Brixia», anno 2°, n. 68 del 21-11-1915)

Qualsiasi guerra è inevitabile che sia o diventi un fatto politico. Questo conflitto, in genere, fu pensato e voluto dalla classe dirigente come la "quarta guerra d'indipendenza", non come evento rivoluzionario, latore di nuove idee o sovvertitore dello status quo. C'era già, quindi, tutta una ritualità laica di riferimento mirante a creare un immaginario comune e sviluppatasi nel corso del Risorgimento o nei decenni successivi, le cui radici affondavano nella Rivoluzione francese. Nella "religione della patria" parte importante l'avevano i monumenti. Brescia, provincia di confine ed interessata dalle guerre d'indipendenza, non faceva eccezione e già nel novembre del 1915 eresse nel cimitero monumentale un obelisco che legava idealmente i morti del nuovo conflitto con quelli del Risorgimento per "una patria / libera possente felice".


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