Contenuti » La Grande Guerra: propaganda e memoria nelle "due guerre" degli italiani (Fondazione Civiltà Bresciana) » La guerra offensiva (24 maggio 1915 - 9 novembre 1917)

Doc. 06: L'ideologizzazione del conflitto. Il ruolo della stampa (da «Il Giornale d'Italia», 23-8-1915)

Assenti i social network, la radio e la televisione, allora un potere formidabile l'aveva la carta stampata, in specie i giornali influenzavano assai l'opinione pubblica. Le testate del tutto contro il conflitto furono assai rare e, del resto, fu da subito istituita la censura che imbiancava gli articoli ritenuti ostili ad esso. Alcuni importanti quotidiani, previ accordi con il Comando supremo, ebbero al fronte i propri inviati, stilanti poi delle corrispondenze che contribuivano a creare un immaginario collettivo, piuttosto falsato. Non mancarono gli smaccati adulatori od i retori bolsi, ma nemmeno quelli che scrissero in modo nel complesso realistico, omettendo ovviamente le inettitudini dei comandi o le rivolte dei soldati. Uno di questi fu Achille Benedetti da Marsala che, per aver vissuto a fianco dei fanti espugnatori di Nova Vas (Carso, 10-10-1916), ebbe la medaglia d'argento al valore. In questo articolo egli descrive una ricognizione sul lungo fronte tra il Tonale ed il Benaco.


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