Tra il 24 ottobre ed il 9 novembre 1917 il Regio esercito subì un rovescio che quasi gli fu fatale. La "rotta di Caporetto" ebbe cause militari ma, più in generale, si può affermare che tutto il sistema politico-militare era stato inefficace fino ad allora. Offensive continue, cruentissime e non risolutive non facevano altro che logorare le unità ed il morale dei soldati, mentre nel Paese solo con grave ritardo, in modo scoordinato e non sempre logico si erano affrontate le decisive questioni degli approvvigionamenti alimentari e dell'assistenza sociale, già di per sé fragili per il tardo sviluppo socio-economico d'Italia. La crisi del 1917 fu spiegata dalle classi dirigenti con le mono-maniche ragioni delle rivolte sociali e dello "sciopero militare", che invero non ci fu. Questo bollettino di guerra, di cui esisteva una versione ancora più aspra contro pretesi reparti "vilmente arresisi o ignominiosamente ritiratisi senza combattere", rende appieno quel clima da psicosi collettiva.