Contenuti » La Grande Guerra: propaganda e memoria nelle "due guerre" degli italiani (Fondazione Civiltà Bresciana) » La guerra offensiva (24 maggio 1915 - 9 novembre 1917)

Doc. 07: Consenso, dissenso, sorveglianza (cartolina postale, senza indicazioni tipografiche, databile estate 1915-estate 1916, viaggiata il 7-8-1916)

È arcinoto che sotto la reggenza del generale Cadorna spesseggiasse un approccio coercitivo con i combattenti, ma è men noto che vi furono anche iniziative per alleviare-galvanizzare gli stessi, le quali ebbero scarsa o nulla efficacia perché mal organizzate, prive di "appeal ideologico" o inficiate dal fatto che ogni attenzione era prima protesa allo stato offensivo permanente delle unità, che richiedeva sforzi e risorse immani. Tra i provvedimenti c'era l'assegnazione periodica ai militari di cartoline "in franchigia", ossia esentasse, per scrivere ai propri cari. Tuttavia questo conforto era sottoposto al vaglio della censura per captare e reprimere i moti di dissenso. In questa cartolina, che reca il timbro "Verificato" (ossia letto dalla censura), Zeffirino Ballardini, milite bresciano dell'8a compagnia telegrafisti, narra, piuttosto esaltato, all'amico don Luigi Falsina le emozioni provate nel visitare un cimitero di guerra nel Goriziano, in cui trovò la tomba di un altro amico, Guido Tovini da Cividate Camuno, sottotenente ventiseienne del 35° regg. fanteria, morto in azione ad Oslavia il 3-11-1915, sulla quale pianse.


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