Non solo le masse gravitanti attorno al partito socialista accolsero la notizia della neutralità con sollievo, ma anche quelle afferenti al mondo cattolico. E non poteva essere altrimenti per i seguaci di un credo in cui l'amore per il prossimo è il comandamento supremo. Il papa, quale massimo responsabile dei suoi fedeli ed interprete delle loro aspirazioni, nel gennaio del 1915 compose e pubblicò questa preghiera. Tuttavia, con il radicalizzarsi del conflitto, i governi belligeranti mal tollerarono queste manifestazioni: già nel febbraio del 1915 la preghiera fu sequestrata in Francia, ed anche in Italia queste aspirazioni professate in pubblico furono interpretate dalle autorità come disfattismo, e perciò perseguite.