Il quotidiano socialista anche in tempo di guerra si avvalse dell'opera del disegnatore Giuseppe Scalarini. Egli in graffianti vignette, semplici nel loro concezione e comprensibili da tutti, ironizzava, dal suo punto di vista di socialista militante e pacifista, su ipocrisie e ingiustizie dell'epoca, palesi o latenti. In questo caso egli rimarcava il fatto che la volontà di pace del proletariato era e sarebbe stata "incrollabile" alle molteplici, e ben diverse fra loro, pressioni dei socialisti riformisti, dei repubblicani, dei radicali e dei nazionalisti che avrebbero voluto trascinare le masse sulla "via della guerra", ognuno con precipui intenti.