Fondazione Luigi Micheletti

Centro di ricerca sull'età contemporanea

L'origine

La Fondazione nasce nel 1981, ma la sua base archivistica si è andata costituendo negli anni Sessanta e Settanta grazie all'appassionata attività di Luigi Micheletti.  Partigiano, imprenditore e organizzatore di cultura, Micheletti ha iniziato raccogliendo importanti documenti e testimonianze di storia contemporanea rinvenuti principalmente nel bresciano.

La storia della Repubblica di Salò e della Resistenza bresciana, per un verso, e la storia dell'industria e del lavoro a Brescia, per l'altro, si imposero come oggetti quasi obbligati, data la provenienza e la biografia di Micheletti. Rara e in certo modo sorprendente, invece, fu la volontà di declinare questi interessi non come semplici passioni personali, ma come basi su cui costruire un modo di fare storia allora nuovo, ma ancora attuale: una storia raccontata accumulando, e non scartando o depurando, prospettive di analisi e materiali, dando particolare spazio a quello che veniva “dal basso” - e quindi ascoltando programmaticamente non solo i tenori ma anche il coro (soldati, militanti, operai, uomini e donne), e guardando non solo quadri e cristallerie, ma anche muri, tondini e terra.

Tra le prime pubblicazioni collegabili all'Archivio (non ancora Fondazione) Micheletti spicca, nel 1974, un'opera a più mani pubblicata da Feltrinelli: Riservato a Mussolini. Notiziari giornalieri della Guardia nazionale repubblicana novembre 1943-giugno 1944. I Notiziari, redatti dal Comando Generale della Guardia Nazionale Repubblicana, avente sede a Brescia, erano stati recuperati da Luigi Micheletti nel luglio del 1965. Questi rapporti di polizia dattiloscritti, inviati quotidianamente a Mussolini e ai suoi più stretti collaboratori, permettono un accesso puntuale alla situazione politica e sociale reale del territorio della Repubblica di Salò (eventi, scioperi, attività dei partigiani etc.). Questi documenti, di grandissimo valore storico, sono stati poi digitalizzati e sono oggi tra i materiali consultabili anche sul sito di Europeana (www.europeana.eu), di cui la Fondazione Micheletti è content provider. Di particolare importanza è da considerare il Convegno “La Repubblica sociale italiana. 1943 – 45” del 1985 che in pratica inaugura la ricerca storiografica italiana sull’ultimo fascismo. Negli anni successivi, la Fondazione promuove e organizza una fitta serie di incontri, seminari, convegni, e relative pubblicazioni sulla storia delle ideologie di destra in Italia e Europa, avendo come principale referente Enzo Collotti.

In ogni caso, alla luce di quanto detto in apertura, non stupisce che uno dei primi e più importanti progetti della neonata Fondazione (come detto, formalmente costituitasi nel 1981) sia stato un censimento del patrimonio storico-industriale della Lombardia, compiuto tra il 1982 e il 1987. Questa iniziativa si accompagnò al lancio della rivista “Archeologia industriale”, il cui primo numero uscì nel 1982 e che fu allora punta avanzata di quel movimento culturale che, nato in Inghilterra all'inizio degli anni Sessanta e diffusosi in Italia alcuni anni dopo, promuoveva lo studio e il recupero dei monumenti della storia industriale. In questo contesto, pieno di fermenti culturali, Luigi Micheletti conobbe e strinse amicizia con Kenneth Hudson, lo studioso inglese unanimemente posto all'origine di questo nuovo modo di guardare alla modernità e al suo passato. Grazie agli stimoli di Hudson e di Eugenio Battisti viene avanzata, da metà anni ‘80, la proposta di un museo dell’industria e del lavoro a Brescia e nel bresciano. Poi intitolato a Battisti, geniale storico dell’arte e promotore in Italia dello studio dell’archeologia industriale. Il museo, noto con l’acronimo musil, sarà formalmente costituito nel 2005, avendo come presidente Valerio Castronovo.

Alla morte di Micheletti, avvenuta nel 1994, Hudson decise di aprire una specifica sezione dedicata a musei della tecnica, dell'industria e della scienza all'interno dell'European Museum of the Year Award. Fu così che nel 1996 venne assegnato, oltre all'EMYA Award, il primo Luigi Micheletti Award (vinto dal DASA di Dortmund, esposizione unica in Europa dedicata alla salute sul lavoro). Il premio è diventato oggi il più importante riconoscimento europeo per musei di storia contemporanea, dell'industria e della scienza. 

Gli altri filoni principali di ricerca e divulgazione, in sintesi, sono stati: la storia del fascismo e dell’antifascismo; la storia locale di età contemporanea. Oltre a singoli volumi tali lavori sono confluiti nella rivista “Studi bresciani” (dal 1980) e negli “Annali” della Fondazione (cessati con il n. 8) 

 
Highslide JS
L'ingresso della Fondazione Luigi Micheletti in via Cairoli a Brescia.
Highslide JS
Il cortile interno della Fondazione Luigi Micheletti.

 

Highslide JS
La sala di lettura.
 

 

Highslide JS
La biblioteca della Fondazione Luigi Micheletti.

Highslide JS

L'emeroteca della Fondazione Luigi Micheletti.

 

Dagli anni Novanta a oggi

Nella fase che va dalla morte di Micheletti ad oggi, la Fondazione è stata segnata dalla Presidenza di Sandro Fontana e poi di Aldo Rebecchi. Pur in uno spirito di sostanziale continuità con temi e prospettive ereditate, diventa marcata e sistematica l'attenzione per i temi legati alla crisi ecologica, all'ambientalismo, allo studio del ciclo delle merci e dei rifiuti, alla questione energetica e, più in generale, alla storia della tecnica. Temi trattati, specie a livello divulgativo, nella rivista on line “Altronovecento” (dal 1999).  Per altro la Fondazione non cessa di rivolgere la sua attenzione verso la storia politica; sono da segnalare in tal senso la serie di convegni realizzati agli inizi del nuovo secolo sulla storia del comunismo novecentesco, sotto la guida, principalmente, di Vittorio Strada.

L'originale intenzione di intrecciare la storia delle idee con la storia sociale e industriale si allarga fino a comprendere la riflessione sulla realtà e prospettive di una società ipertecnologica, in rapida transizione verso un futuro indeterminato e a alto rischio. Del 2003 è l'acquisizione del vastissimo Fondo Giorgio e Gabriella Nebbia, che sigilla la collaborazione con uno dei più originali e stimati esponenti dell’ambientalismo critico e scientifico, appunto Giorgio Nebbia, professore emerito di merceologia e, tra le altre cose, grande divulgatore di tematiche legate all'ecologia. Sempre del 2003 è il libro di Pier Paolo Poggio: La crisi ecologica. Origini, rimozioni, significati, dalle origini direttore della Fondazione. 

Dal 2010 iniziano le pubblicazioni del progetto: “Altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico” con il primo dei quattro volumi finora pubblicati in co-edizione con Jaca Book, dal titolo: “L’età del comunismo sovietico (Europa 1900-1945)”, seguito nel 2011 dal secondo volume: “Il sistema e i movimenti (Europa 1945-1989). Il terzo volume (“Il capitalismo americano e i suoi critici”) è stato pubblicato nel 2013, mentre è del 2016 il quarto volume: “Rivoluzione e sviluppo in America latina”.  Per la serie completa delle pubblicazioni si veda la pagina: http://www.fondazionemicheletti.eu/italiano/pubblicazioni.

Tra i molti eventi pubblici organizzati, si segnala il convegno internazionale con cui si è chiuso, nel 2014, il progetto: “Dissonant Heritage of the XX Century”, promosso dalla Fondazione Micheletti assieme a Forum of Slavic Culture (Lubiana) e il Museum of Jugosav History (Belgrado). Di notevole eco anche i due convegni nazionali sull’agricoltura nel XXI secolo, organizzati con Slow Food e il sostegno di rilevanti organizzazioni del settore nel 2015 (“Le tre agricolture: contadina, industriale, biologica”) e nel 2017 (“Nuovi contadini. Per un’agricoltura biologica”).

L'8 e 9 maggio 2015 si è tenuta a Brescia la cerimonia di consegna del XX Luigi Micheletti Award (cfr. www.luigimichelettiaward.eu), con la partecipazione di venti musei in rappresentanza di quindici Paesi europei. La storia dei primi venti anni del premio, giunto nel frattempo alla XXIII edizione, è stata raccolta in un Report edito da Fondazione Micheletti ed EMA – European Museum Academy. L’opera, pubblicata in inglese per assicurarne una circolazione internazionale, costituisce un prezioso riferimento per la museologia tecnica, scientifica e storica europea.

Negli ultimi anni la Fondazione ha potenziato la propria attività in ambito didattico,  sia con attività rivolte agli studenti, sia con iniziative rivolte a insegnanti. In questo secondo ambito, oltre ai due corsi: “Ambiente e sostenibilità” (2016-2017) e “Figure e interpreti del Sessantotto” (2017-2018), si segnala il volume: “Ventisei lezioni di storia del Novecento”, manuale essenziale per insegnanti di storia scritto da Carlo Tombola, pubblicato nel 2017 dalla Fondazione Micheletti e reso accessibile, oltre che in versione cartacea, anche online nel sito della Fondazione, dove sono messe a disposizione una serie di schede di approfondimento arricchite da contenuti multimediali.