Il fondo è raccolto in 14 buste; sono qui conservati circa 700 fascicoli personali riguardanti principalmente, ma non esclusivamente, i militanti dell'antifascismo bresciano.
Il catalogo è stato costituito con documenti in fotocopia provenienti dall'Archivio Centrale dello Stato, (fondi Casellario Politico centrale, sezione Confino e Pubblica Sicurezza) e dall'Archivio di Stato di Brescia (fondo Corte d'assise); e con documenti originali e riproduzioni fotografiche di proprietà della Fondazione Micheletti.
Nel catalogo alfabetico nominale è stato anche versato il Fondo militanti del Movimento operaio e socialista bresciano, che raccoglie oltre 200 fascicoli personali. La documentazione riguarda dirigenti, quadri intermedi, militanti di base presenti nelle diverse formazioni politiche e sindacali.
Accanto alle carte di polizia e magistratura, figurano in questo fondo anche quei documenti e scritti versati da militanti o dai loro familiari che non hanno trovato collocazione in apposito fondo. È, per esempio, il caso delle carte del socialista Zefferino Bianchi (Calino, 16 settembre 1897 - Argenteuil, Francia, 1958), già segretario della Federazione bresciana del PSI negli anni Venti, poi membro della direzione del partito in Francia nel decennio successivo o di quelle dei comunisti Luigi Abbiati e Antonia Oscar, marito e moglie, condannati al confino di Lipari nel 1926 e di Ponza nel 1937.
Si dispone quindi, oltre che dei fondi in fotocopia conservati nell'ordine originale di provenienza, anche di un inedito archivio ordinato ad nomen che permette di ricostruire i dati biografici salienti di ogni singolo personaggio. I fascicoli sono individuati mediante schede dove sono riportati cognome e nome, eventuale soprannome, nome del padre e della madre, luogo e data di nascita ed, eventualmente, luogo e data di morte di ogni personaggio.
I fascicoli personali hanno consistenza variabile, vanno dalla corposa documentazione a semplici indicazioni anagrafiche e di rimando. Ma pur nell'attuale esiguità della documentazione riguardante alcune persone, questa classificazione costituisce un momento importante per successive acquisizioni ed offre un quadro articolato e complesso della "dissidenza" a Brescia durante la prima metà del secolo scorso.